Progettare lo spazio fisico tenendo a mente il fattore Collaborazione può migliorare sensibilmente il modo in cui si lavora in Azienda.
Oggi ti parlo dell’indice leesman messo a punto da Tim Oldman che misura la qualità dell’ambiente fisico di lavoro in termini di efficacia della comunicazione, collaborazione e facilità di scambio delle informazioni.
Il sistema di valutazione messo a punto da Tim Oldman analizza l’infrastruttura fisica e virtuale di lavoro fornita ai collaboratori ed il relativo impatto sulla capacità di collaborare ed interagire.
Dopo aver analizzato circa 1.100 uffici e più di 135.000 collaboratori emerge con evidenza che la collaborazione non avviene sulla propria scrivania e che piccole ed anche informali riunioni risultino essere un fattore critico per la collaborazione.
Progettare o ripensare l’ambiente per facilitare la collaborazione diventa così un fattore critico per facilitare il miglioramento delle prestazioni in azienda. La progettazione non si limita alla semplice riallocazione degli spazi ma considera altre dimensioni dell’individuo nell’ambiente. Come si muove, quali vincoli, quali ostacoli, la fluidità delle interazioni, la facile raggiungibilità delle risorse.
Quanto è stato comodo trovare una presa di corrente nell’ultima sala riunioni dove sei stato?
Una delle misure che adotto per farmi un idea del livello di collaborazione in azienda è la conta delle lavagne. In genere se vedo lavagne (utilizzate di recente!) allora ci sono buone probabilità che in Azienda ci sia una certa attenzione alla Collaborazione e che ci siano alcuni strumenti di base come la Lavagna, pennarelli(che scrivono) e qualche post-it a disposizione.
Nel mio lavoro quotidiano di assistenza all’imprenditore per rendere più produttiva la sua impresa presto molta attenzione alla collaborazione, agli strumenti ed agli spazi di lavoro.
Sono convinto che con piccoli investimenti mirati si possa ottenere veramente molto e rinvigorire il flusso creativo di creazione del valore in azienda.